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Ruote per carrello elevatore: come sono fatte?
Quando si parla di ruote per carrello elevatore, occorre distinguere due categorie principali. Le gomme piene superelastiche e le gomme pneumatiche. Le prime, ampiamente diffuse nel mercato delle ruote per carrello elevatore, sono interamente costituite di gomma mentre le seconde, meno diffuse, hanno la camera d’aria. Vediamo più nel dettaglio.
Ruote per carrello elevatore: gomme piene superelastiche
Da un primo sguardo potrebbero essere paragonate agli pneumatici “tradizionali”, ovvero con camera d’aria, soprattutto dai non addetti ai lavori. In realtà esse sono costituite quasi esclusivamente da gomma, fatta eccezione per la zona del tallone, dove sono presenti i cavi d’acciaio per la tenuta della ruota sul cerchio. La loro composizione interna è fatta solitamente da tre strati. Il primo è quello a contatto con il suolo, vale a dire il battistrada. Sono molti i tipi di battistrada che i vari costruttori propongono per le loro coperture superelastiche. Il più riconoscibile è quello con grandi tasselli larghi, affiancato, nel corso degli anni da altre tipologie con scanalature più o meno lineari – che dissipano più rapidamente il calore generato dal rotolamento della ruota sulla pavimentazione.
Quali sono i vantaggi delle gomme piene
Quando si parla di copertura superelastica, si pone l’accento proprio su questo ultimo termine. Questo indica un’elevata capacità della ruota di deformarsi per poi ritornare nella sua forma originaria (super – elastica appunto). Questa caratteristica rappresenta un vantaggio notevole. Il vantaggio è quello che il carrello elevatore può sollevare pesi notevoli senza che le ruote subiscano danneggiamenti durante le operazioni di carico-scarico e di movimentazione delle merci. È proprio questa caratteristica, unita all’assenza di camera d’aria, che ha favorito una notevole diffusione delle ruote superelastiche nel corso degli anni. Un altro vantaggio chiave è l’assenza, come detto, della camera d’aria. Può capitare, durante l’utilizzo del carrello elevatore, di raccogliere dei chiodi, di urtare un bancale, di passare sopra qualche scarto metallico ad esempio. Tutti questi elementi mettono a forte rischio l’integrità di ruote con camera d’aria. Se uno pneumatico si fora, le conseguenze sono spiacevoli: sbilanciamento del carrello elevatore, perdita del carico, fermo del mezzo.
Ruote per carrello elevatore: anelli cushion
Se le gomme piene hanno un’elevata capacità di carico, ancora maggiore è quella delle ruote cushion. Si tratta di ruote piene composte in genere da un unico strato di mescola, vulcanizzata direttamente sull’anello in metallo. Grazie all’elevata capacità di carico, sono indicate per quei carrelli che devono movimentare pesi particolarmente gravosi. Tuttavia, il comfort di marcia è ridotto e non sono sempre meno diffuse nel mercato europeo.
Gli pneumatici industriali
Esattamente come per le gomme da auto, camion, ecc. gli pneumatici industriali per carrello elevatore sono gonfiate ad aria in pressione. La loro struttura è composta da strati di mescola e strati di tele rivestiti di gomma e racchiusi all’interno di battistrada e fianchi. In questo caso il carico è sostenuto dall’aria e non dalla gomma. Perciò, quanto più robusta è la struttura dello pneumatico, quanta più aria si potrà immettere internamente, più capacità di carico si avrà. Grazie ad un elevato assorbimento degli urti, il comfort di marcia risulta elevato per l’operatore, essendo gli pneumatici l’unica parte ammortizzante del muletto, come abbiamo visto in questo articolo. Tuttavia gli pneumatici sono soggetti a forature, con il conseguente rischio di sbilanciamento del mezzo e perdita del carico movimentato.
Sul mercato esistono gli pneumatici radiali (ovvero con cintura radiale che irrobustisce la struttura generale delle gomme) e quelli convenzionali, con la carcassa costituita da tele diagonali. La scelta tra le due opzioni è dettata dal tipo di utilizzo che si fa del carrello elevatore e dal fattore economico. Gli pneumatici convenzionali sono più economici, mentre quelli radiali sono più indicati per applicazioni intensive.
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